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Informazioni personali

giovedì 26 febbraio 2015

Depurazione del Fegato con il metodo Clark: una testimonianza rilevante

Vorrei condividere uno scritto che ho ricevuto recentemente via mail a testimonianza non solo dell'efficacia del metodo Clark per la pulizia del Fegato, ma anche della perseveranza necessaria affinchè il benessere che questa tecnica di depurazione apporta venga garantito nel tempo.
A volte i risultati sono immediati, come in questo caso, altre volte occorre più tempo e più applicazioni per vedere i benefici di questa depurazione.

Nel sito della Dr.ssa Clark se ne possono trovare molte ed è sempre motivante il fatto che le persone ti riportino direttamente i risultati che ottengono. In questa è particolarmente visibile il risultato, ma sono convinto che anche chi non ha problematiche così evidenti possa trovare grande sollievo e benessere da questa depurazione; gli stili di vita che facciamo non favoriscono una salute epatica tale da dimenticarci del nostro fegato, organo emuntore (filtro disintossicante) molto importante che se non funziona correttamente al 100% darà dei disturbi che non compariranno necessariamente entro i suoi confini, ma potranno presentarsi in molte aree del nostro corpo: intestino, plesso emorroidario, pelle, testa, ma solo per citarne alcune.
Ringrazio di cuore questa persona che mi ha inviato la sua esperienza che condivido con tutti i crismi della privacy: ho omesso una data per evitare ogni possibilità di riconoscere la persona, ma anche sostituito con i puntini altre parti espressive molto cordiali per le quali lo ringrazio nel caso mi leggesse qui.
Ecco cosa mi ha scritto:

"Rispondo un po’ in ritardo ai tuoi auguri comunque desideravo informarti che ho già fatto tre pulizie del fegato e che nella seconda (tra le migliaia di calcolini piccoli e medi) ho espulso anche una decina di calcoli grossi come olive denocciolate e di colore verde scuro quasi nero, probabilmente residenti da molto tempo in cistifellea. Inoltre ti informo che (lo scorso Dicembre) ho fatto una ecografia addominale (a due anni dalla prima) il risultato è stato molto incoraggiante: il fegato che nella prima risultava steatosico, voluminoso e duro al tatto e  con la cistifellea compressa piena di calcoli come ceci, e alcuni si vedevano fermi nel coledoco, a questo controllo il fegato risultava normale, privo di grasso e morbido al tatto, la cistifellea si vedeva nella sua interezza con ancora alcuni calcoli presenti, ma per un buon 70% risultava libera. Sono certo che questo Grande Risultato sia da attribuire alla Meravigliosa tecnica della Pulizia del Fegato. Grazie Dr.ssa Clarck.


Domani parto per la quarta Pulizia, ho deciso di seguire i suggerimenti della Drssa Clarck e di farne una al mese fino a pulizia completa, .......
........ ti aggiornerò, e spero al più presto di venire a conoscerti di persona a Lecco."
Ricordo comunque che per qualsiasi dubbio inerente la possibilità di praticare questa tecnica su se stessi, ci si può rivolgere ad un Medico Clark attraverso la sezione CONTATTI del sito Dr Clark Information Center.


martedì 17 febbraio 2015

Leucocitosi digestiva e alimentazione crudista (2° parte)

Ho già avuto modo di scrivere in merito a questo argomento nel mio post recente del 9/2/2015 intitolato "Leucocitosi digestiva: svelata la necessità di un'alimentazione Sana e Crudista".
Si tratta di un aumento del numero dei Globuli Bianchi nel sangue a seguito di ingestione di alimenti cotti e quindi denaturati dalla temperatura di cottura utilizzata in cucina. Questo aumento dura mezz'ora o poco più e torna alla normalità entro 2 o 3 ore.
Molto tempo fa fu studiato questo fenomeno, oggi è pressoché ignorato da tutti anche se la sua importanza andrebbe rivalutata alla luce delle numerose malattie o numerosi disturbi che nella nostra società stanno prendendo piede. Questo connubio tra assunzione di cibi cotti e malattie legate al sistema immunitario a mio avviso andrebbe preso in seria considerazione per cercare la vera causa di queste malattie: pensiamo ad esempio a tutte le malattie allergiche e quelle autoimmuni. Non mi addentro molto nell'argomento, ma basti pensare ad un solo fatto: l'attivazione del sistema immunitario di fronte a innumerevoli "antigeni" può predisporre il nostro organismo ad attaccare sia specifiche porzioni del nostro corpo simili agli antigeni creati dalla cottura (malattie autoimmuni) sia numerosi altri antigeni provenienti dall'esterno attraverso la respirazione o l'alimentazione (allergie).
Il medico svizzero Kouchakoff che, come ho scritto nel mio articolo precedente , aveva studiato a fondo questo fenomeno, al termine del suo lavoro aveva tratto conclusioni molto precise:
1) L'ingestione di prodotti crudi non scatena il fenomeno della Leucocitosi digestiva
2) Dopo un pasto di cibo cotto i Globuli bianchi aumentano ma possono presentarsi delle vere e proprie alterazioni della "formula leucocitaria"

3) Ogni alimento ha una caratteristica temperatura critica che variando fra 87 e 97 °C provoca alterazioni della formula leucocitaria. Se la leucocitosi non si altera significa che la temperatura critica non è stata raggiunta.
4) Se si mangiano cibi cotti che hanno raggiunto la loro temperatura critica, si può evitare la leucocitosi mangiando contemporaneamente lo stesso cibo crudo
5) La leucocitosi causata da prodotti cotti a pressione superiore a quella atmosferica (pentola a pressione, autoclave per cibi in scatola) non può essere corretta mangiando cibi crudi
6) Non è possibile evitare la leucocitosi prodotta da cibi industriali ma si può evitare l'alterazione della formula leucocitaria mangiando cibi crudi contemporaneamente.
7) Per mantenere la composizione del sangue nei limiti fisiologici occorre masticare contemporaneamente i cibi cotti con i cibi crudi
8) Essiccare alimenti freschi a basse temperature, conservare con sale e affumicare sono pratiche che non comportano produzione di alimenti che alterano la leucocitosi.
Sulla base di questi principi si possono formulare alcuni utili consigli al fine di evitare l'affaticamento del corpo provocato dalla Leucocitosi digestiva:
A) Mangiare cibi naturali e crudi
B) Cuocere i cibi naturali evitando di raggiungere la loro temperatura critica
C) Mangiare cibi crudi e cibi cotti o industriali contemporaneamente e masticandoli insieme.
E' chiaramente utile evitare di cibarsi con alimenti industriali che possono contenere (e in gran parte le contengono) sostanze chimiche addizionate per svariati motivi (conservanti, dolcificanti, acidificanti, coloranti, addensanti, ecc.) ma occorre tenere presente che in generale se in un pasto consumiamo abbondanti quantità e varietà diverse di cibi crudi, limitandoci a consumare minori quantità di cibi cotti (non industriali) possiamo sicuramente ridurre i pericoli della leucocitosi digestiva che mediamente nella popolazione che si alimenta in modo convenzionale si manifesta almeno 3 volte al giorno con possibili conseguenze negative sulla stabilità del sistema immunitario.
La cosa migliore rimane comunque un'alimentazione a base esclusivamente di cibi crudi masticandoli in modo adeguato.



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domenica 15 febbraio 2015

Olio di Oliva: ma quanto mi costi?

La domanda non serve a metterti alla prova sulle tue conoscenze in merito ai prezzi degli Oli Extra Vergini di Oliva (EVO).

Ci hanno detto che quest'anno le coltivazioni di olive non hanno dato i "frutti" sperati: la stagione è andata male per via del tempo "infame" (così si dice) a causa del quale moltissimo produttori agricoli hanno dovuto gettare la spugna.
Magri raccolti e magri guadagni? Per quanto riguarda i magri raccolti italiani, ci può stare! Sappiamo quanto piovoso sia stato il tempo in Italia e quanto questo abbia potuto influire sulla qualità e quantità di drupe lavorabili per ottenere un prodotto finale di buona qualità. Nutro invece dubbi sui magri guadagni. Quanti si saranno arrangiati a recuperare olive dall'estero e spremerle nei frantoi italiani? Quanti avranno recuperato Olio pronto dall'estero e lo avranno imbottigliato in Italia?
In tutto questo, quanto la qualità dell'Olio che è arrivato sulla nostra tavola può essere considerata tipica dell'EVO prodotto in Italia da Olive italiane e frantoi italiani?
Ecco perché credo che avere a disposizione un Olio Extra Vergine di Oliva di ottima qualità (inutile che dica Biologico e di Prima spremitura vero?) non sia privilegio per molti. Avere la certezza che l'Olio che hai tra le mani è un EVO Bio e Spremuto a freddo è essenziale ma non è un gioco da ragazzi; se conosci direttamente il produttore forse ce la puoi fare, ma se ti affidi ai canali convenzionali del mercato ... buona fortuna!
E' anche difficile scoprire se l'Olio che si ha tra le mani è originario del nostro Paese. La normativa Europea consente di non esprimere in etichetta l'origine degli Oli di Oliva ed EVO (vedi testo in fondo, tratto dal sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali)
E se la fortuna ti assiste puoi trovarti in cucina un vero EVO Bio senza aver badato a spese.
Si dice: poco ma buono.
E adesso?
Dopo tanta fatica per aver trovato e comprato l'insperato Extra Vergine succo di olive coltivate in Italia, imbottigliato a poche ore dalla spremitura in bottiglia di vetro scuro e con il minimo residuo di aria all'interno della bottiglia, spremuto a freddo, Biologico certificato, ecco che ci apprestiamo a distruggere tutto!
Avere in casa un EVO dalle caratteristiche sopra descritte non basta; non basta averlo pagato un piccolo patrimonio per assicurarsi tutti i suoi principi nutritivi; adesso occorre averne cura come se fosse un bambino.
Che ne dici di usare quest'olio per una splendida frittura? Inorridisco solo a pensarci! Eppure si dice che il miglior olio per frittura è l'EVO. Va bene, ho esagerato, nessuno userebbe un tale gioiello per una frittura. Bisogna però sapere che anche l'EVO come tutti gli oli non va mai scaldato oltre i 40°C.
Ne ho parlato nel mio articolo molto cliccato IL SOFFRITTO CON L’OLIO? NO GRAZIE
 
Ogni olio è un bene prezioso che la natura ci mette a disposizione per sfruttare appieno i suoi principi nutrizionali; quindi ogni olio va consumato assolutamente crudo ed in quantità moderata.
Ecco perché possiamo permetterci di acquistare un olio sano e vivo anche a prezzi ragionevolmente e relativamente alti: non dobbiamo assolutamente sprecarne neanche una goccia uccidendolo con il calore e consumandone troppo a scapito degli effetti benefici che porterebbe con sè.
L'olio vegetale va sempre messo sul cibo a crudo, solo così potremo dire di non aver pagato troppo anche il miglior Olio Extra Vergine di Oliva Biologico Italiano spremuto a freddo.



Indicazione dell'origine in etichetta
L'indicazione dell'origine in etichetta per gli oli di oliva vergine ed extravergine rimane al momento una indicazione facoltativa, come stabilito all'art. 4 del Reg. (CE) 1019/02.
La designazione dell'origine è costituita dall'indicazione di uno Stato Membro o dalla Comunità o da un Paese Terzo - secondo le disposizioni applicative stabilite dal decreto 14/11/2003 che prevede, fra l'altro, il riconoscimento dell'impresa da parte dell'Ufficio regionale competente.
Inoltre è possibile designare, a livello interno,  i prodotti che beneficiano di una denominazione di origine protetta (DOP) o di una indicazione geografica protetta (IGP) a norma del Reg. (CE) 510/06.

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/750

venerdì 13 febbraio 2015

Diabete: un valido supporto da una corretta integrazione con Magnesio.

L'Insulina è un ormone prodotto dal Pancreas endocrino (Isole di Langerhans) e favorisce l'assorbimento del Glucosio da parte delle cellule. La scoperta che il Magnesio migliora la risposta metabolica dello zucchero e l'azione dell'Insulina nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue, ci fa pensare che i diabetici possanno trarre giovamento da una corretta integrazione con Magnesio e che, al contrario, il diabete possa peggiorare in carenza di questo prezioso elemento. Infatti la carenza di Magnesio sembra essere molto diffusa fra i pazienti diabetici, con tutto ciò che questo comporta (Vedi il mio articolo Magnesio: ecco tutto ciò che ti consuma le riserve).
Studi diretti su queste problematiche hanno dimostrato che i diabetici perdono grosse quantità di Mg e inoltre che le persone che metabolizzano meglio il Glucosio hanno elevati livelli di Magnesio a disposizione.
Nei giorni scorsi ho avuto modo di seguire da vicino mio Padre (91 anni) affetto da diabete senile (tipo 2) da diversi anni; ho riscontrato direttamente in lui dei tipici segnali da carenza di Magnesio e mi sono apprestato a consigliare l'assunzione della Bevanda a base di Magnesio Supremo che sembra essere una (se non "la") preparazione che assicuri alti valori di biodisponibilità dell'elemento Mg. Questo prodotto che io stesso ho assunto e assumo periodicamente, sta dando a mio Padre ottimi risultati, permettendomi di confermare quanto detto sopra.
Ritengo utile comunque che per un apporto corretto di Magnesio ci si affidi anche e soprattutto ad uno stile alimentare corretto, ricco di cibi che di Magnesio ne contengono in quantità e forma tali da poter sostenere sia stati patologici del genere del Diabete sia tutte quelle situazioni che depauperano il corpo di tale elemento.
Per saperne di più ritengo utile rifarsi a quanto ho scritto nel mio articolo MAGNESIO: L’ELEMENTO VITALE. UNA GUIDA COMPLETA ALLA CARENZA E ALLA REINTEGRAZIONE.

lunedì 9 febbraio 2015

Leucocitosi digestiva: svelata la necessità di un'alimentazione Sana e Crudista (1° Parte)

Ho scritto almeno altre due volte in merito a questo fenomeno definibile come "Leucocitosi Digestiva ", quel fenomeno che si manifesta nel corpo umano con un innalzamento del numero di Leucociti (Globuli Bianchi), struttura portante della nostra risposta immunitaria adattativa (ovvero specifica per un tipo di antigene): in parole povere significa che il nostro sistema immunitario si attiva per combattere un determinato ospite indesiderato poichè non riconosciuto e quindi probabile oggetto di disturbo se non di nocività/tossicità per il nostro corpo.
Di questo fenomeno se ne parla poco. Perché? Nella Medicina convenzionale non ci si occupa di questioni che riguardano gli alimenti e la loro interazione con il corpo umano; sono effetti, di cui non ci si vuole occupare in termini causali e vengono considerati utili per poter accedere al prontuario farmaceutico e non perdere occasione per "prescrivere farmaci" utili per lo più a sostenere le finanze delle Lobbies farmaceutiche.
Dal canto suo l'industria Alimentare, a maggior ragione, non si occupa di questi fenomeni che dovrebbero essere questione di assoluta competenza medica che come al solito vanta ogni diritto di prelazione sul giudizio che riguardi tali fenomeni (che fondamentalmente non conosce).
Quindi siccome nessuna delle due, come al solito, se ne occupa, occorre che qualche povero Naturopata con la passione per la Sana Alimentazione, proponga la questione dando eventualmente qualche utile informazione a riguardo, allo scopo di proteggere la salute delle persone (Sana Alimentazione1 e Sana Alimentazione2) 
LA STORIA. Il fenomeno della Leucocitosi Digestiva è noto da almeno 160 anni ma, per confermare quanto detto sopra, ancora non ha avuto la meritata visibilità ai più, cioè le persone che mangiano, quelle che dovrebbero sapere come alimentarsi per nutrirsi correttamente; si tratta di un aumento, nel sangue, dei Globuli bianchi dopo ingestione di alimenti cotti secondo modalità convenzionali, perciò denaturati da un aumento di temperatura. Nei primi 30 anni di conoscenza e studio di questo fenomeno, si stabilì che si trattava di un fenomeno del tutto fisiologico, quindi normalmente legato alla funzionalità metabolica, ma senza svelarne la logica specifica e soprattutto senza un approfondimento in merito a quale necessità fisiologica fosse legata alla leucocitosi digestiva. Si concluse nel 1876 che tale fenomeno fosse del tutto soggettivo e solo più tardi di scoprì che il fenomeno non avveniva qualora ci si cibasse di alimenti crudi. Fu l'italiano Lusignani, nel 1924 a pubblicare un importante lavoro nel quale dimostrava che l'ingestione di cibo cotto provoca nell'essere umano alcune reazioni di difesa (vasocostrizione e aumento di globuli bianchi a seguito dell'attivazione di meccanismi nervosi centrali), mentre in caso di ingestione di cibi crudi questo non avviene, anzi il corpo si rilassa, le tensioni si disperdono, determinando vasodilatazione con relativa diminuzione dei linfociti in circolo. Più dettagliati furono i risultati degli studi di un medico svizzero di nome Kouchakoff che nel 1930 dimostrò pubblicamente che l'incremento dei leucociti negli onnivori si attesta attorno al 300% del numero di base (da 6.000 unità di base a 18.000 dopo pranzo); nei Vegetariani (latto-ovo-Veg) raddoppiavano, arrivando a 12.000 unità. La sorpresa fu che nei Vegani crudisti non si evidenziava alcun incremento del numero di base. In tutti i soggetti testati, il numero di Globuli bianchi di base si attestava attorno alle 6.000 unità, quindi il numero di base era uguale per tutti i soggetti testati, Onnivori, Vegetariani o Vegani crudisti che fossero. In realtà Kouchakoff pubblicò sucessivamente una serie di conclusioni relative ai suoi studi e lo fece con dovizia di dettagli che prossimamente posterò su questo Blog e che danno una chiara indicazione di quali siano le regole per una Alimentazione salutare.
Per non lasciare appesa nel vuoto una conclusione soggettiva di quanto detto sopra, anche se la logica è solo una, vi guido verso una interpretazione di ciò che questo fenomeno ci dice: il funzionamento del corpo umano non ha ancora avuto modo di evolvere i suoi meccanismi di difesa e renderlo capace di ignorare che i cibi cotti non sono adatti all'alimentazione umana; essi sono, o contengono, sostanze estranee che come tali vengono riconosciute e quindi in grado di attivare il nostro sistema Immunitario come potenziali soggetti dannosi. Va ricordato che l'attivazione del sistema Immunitario non è a costo 0, non è gratis: infatti come quasi tutte le attività del corpo umano, anche questa del sistema immunitario necessita di tanta energia per funzionare, e non solo. Tutto ciò che è correlato alle sue funzioni diventa inutile poichè, l'attività del Sistema Immunitario messa in moto semplicemente per aver mangiato cibo inadatto alla nostra natura umana, consuma energia inutilmente ed espone il corpo a stati infiammatori che possono coinvolgere e sviluppare altre problematiche (allergie e malattie autoimmuni solo per citare i disturbi che statisticamente risultano in costante aumento tra le malattie delle Società del benessere). Questo ovviamente vale anche per i cibi industriali che vantano la presenza di una miriade di sostanze estranee per il nostro sistema immunitario e che quindi diventano un ulteriore motivo di attivazione con le conseguenze di cui sopra. Naturalmente non ci aspettiamo che qualcuno si occupi di questi problemi che potrebbero mettere i cibi industriali alla sbarra degli imputati in un processo a favore della nostra Salute.
Leggi anche la 2° Parte di questo articolo

Alcune informazioni contenute in questo articolo sono tratte dal libro:

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Voto medio su 14 recensioni: Da non perdere

martedì 3 febbraio 2015

Cucina Naturale: ma naturale veramente!



La Cucina Naturale, secondo la cultura convenzionale,anche la più naturale che si possa immaginare, non esiste. Ciò che si potrebbe chiamare Cucina dovremmo invece chiamarla De-Cucina, in altre parole una Non-Cucina: una semplice e rispettosa preparazione di pochi elementi, vivi, ricchi di nutrienti che la natura ci ha messo a disposizione da sempre ma che “noi” (l’essere Umano), dall’alto della nostra arroganza di esseri superiori snobbiamo per ignoranza o per voglia di trascendere dalle leggi della natura, per farci soldi o per approfittare dell’ignoranza altrui al fine di ottenere vantaggi a nostro favore.
A mio parere ogni accorgimento volto a trasformare un alimento mediante i normali processi che avvengono in cucina, soprattutto a causa delle temperature utilizzate nelle cotture, non fa altro che alterare le proprietà degli alimenti che vi vengono sottoposti. E non solo secondo me: non è un mio parere, ma è un risultato reale e dimostrato scientificamente. Questo significa che andiamo a sacrificare il potenziale nutritivo dell’alimento a favore di pratiche che tendono inesorabilmente a modificare il sapore dell’alimento al fine ultimo di farcelo piacere o renderlo digeribile per il nostro corpo.
Il miglior modo per alimentarsi è consumare alimenti crudi.
Se non siamo in grado di digerire alimenti crudi, significa che questi non son fatti per noi: quindi non mangiamoli. E’ inutile sottoporre il nostro organismo ad uno sforzo inutile certamente corredato da un consumo notevole di energia che potremmo invece utilizzare in altro modo se non costringessimo il nostro sistema digestivo a tale inutile sforzo.
C’è poco da dire allora, della cucina tradizionale che puoi trovare ovunque e che è tanto di moda ed utilizzata nei programmi televisivi che quotidianamentevengono propinati in TV, nelle case di “quasi” tutti gli italiani e oltre, non me ne faccio nulla.
Della Cucina Naturale così come viene praticata per forza e a colpi di “mode”, dove si mette sempre o di solito in padella dell’Olio Extravergine di Oliva e lo si fa soffriggere con qualche ingrediente per dare inizio a una preparazione da Falsa-Cucina-Naturale, non me ne faccio nulla.
Lascio queste mode o cattive abitudini, spesso dettate dall’ignoranza (nel senso buono del termine, per carità!) a chi ha voglia di spendere inutilmente i propri soldi comprando alimenti naturali per poi distruggerli prima di mangiarli.
Cerchiamo quindi una De-Cucina, una Cucina semplice, che forse potrebbe anche essere chiamata in altro modo dato che il termine Cucinare diventa, in questo senso, sinonimo di trasformare e distruggere. Troviamo un termine diverso per chiamare quello spazio di casa nostra che dedichiamo a preparare con amore e rispetto il cibo con cui nutriamo il nostro corpo: ALIMENTARIUM? CIBARIUM?

domenica 1 febbraio 2015

Caffè: nessuno lo dice che è dannoso per l'uomo e per l'ambiente.

In "Paradiso" pare che il Caffè sia buono e faccia bene. Lì il caffè lo trovi senza coltivarlo, senza raccoglierlo e senza tostarlo....ma sei già in Paradiso!!

Cosa succede invece qui sulla Terra?
Il Caffè, in Terra, è una delle piante più coltivate al mondo; le coltivazioni di caffè superano, in grandezza, di gran lunga quelle del frumento, del granoturco, del tabacco e della soia. Si parla di coltivazioni intensive, e come tutte le coltivazioni intensive vengono condotte con un uso massivo di pesticidi, fertilizzanti, diserbanti e altro, il tutto "regolamentato" dalle leggi dei paesi in cui le coltivazioni sussistono. La conseguenza di tutto ciò non è solo un incremento dell'inquinamento ambientale, ma si parla anche di sfruttamento delle risorse umane e violazioni non solo dei diritti umani ma anche dei diritti alla salute poiché la conseguenza del lavoro diretto nelle piantagioni, a contatto con sostanze chimiche tossiche, sono le malattie professionali e gli avvelenamenti.

Ma quando si parla del caffè, in chicchi o macinato a seconda delle esigenze di consumo, di cosa stiamo parlando?
Vediamolo in dettaglio:
- il caffè contiene più di 200 sostanze tossiche (Genere: Coffea; Specie: diverse ma tra le più importanti ricordiamo Arabica, Canephora, Liberica)
- la tostatura (che avviene attorno ai 240 °C) genera ulteriori sostanze tossiche che purtroppo vengono nascoste dagli aromi che si liberano proprio grazie alle tecniche di tostatura.
- il colore del caffè tostato indica carbonizzazione con presenza quindi di sostanze cancerogene
- il caffè contiene la Caffeina, una sostanza che la pianta produce naturalmente per difendersi contro insetti e animali che se ne vogliono cibare.
La Caffeina stimola le ghiandole endocrine (surrenali) umane a produrre adrenalina, ormone che ci dà quella sensazione energetica positiva che deriva invece da energia interna che viene "spremuta". Una volta passato l'effetto ci sentiremo fiacchi e stanchi con una gran voglia di prenderci un'altro caffè per tornare a sentirci nuovamente con tanta energia. E questo è il circolo vizioso che ci porta a consumare diversi caffè in giornata senza però risolvere il problema e creandone altri.
Questo circolo vizioso è la fonte principale dei guadagni dell'industria del caffè, una vera e propria dipendenza.
Oltre alle ghiandole surrenali, uno degli organi più bersagliato dalla Caffeina è il Rene: i reni, sotto l'effetto dannoso della caffeina, non riusciranno più a trattenere diversi minerali molto importanti per il nostro equilibrio come il Calcio, il Ferro, il Potassio, lo Zinco e le Vitamine del gruppo B, compresa la preziosissima B12. La mancanza di questi elementi nutritivi porterà il nostro corpo a manifestare disturbi di vario genere spesso legati allo stato di ACIDOSI che il caffè aiuta a creare. Il tutto si aggrava se il caffè viene dolcificato con lo zucchero raffinato (Bianco).
Per decidere di abbandonare il consumo di caffè, basti pensare alla seguente serie di effetti negativi che il suo consumo può provocare: bevuto in gravidanza può causare malformazioni e difetti agli arti dei neonati; è cancerogeno ed è associato ai tumori alle ovaie, vescica, pancreas, stomaco e intestino; per il contenuto di acido urico tende ad acidificare l'organismo, restringe i vasi sanguigni portando ipertensione, circolazione irregolare e insufficienza renale. Altera il sonno, produce ulcere gastriche, tremito muscolare e irritazioni gastrointestinali; stimola il pancreas a secernere più insulina. Il caffè dopo il pasto induce lo stomaco a svuotarsi anticipatamente, causando maldigestioni e malassorbimenti
Il Caffè è anche nemico della flora batterica intestinale "amica", quella che mantiene l'equilibrio fondamentale del nostro intestino, provocando quindi Disbiosi con tutti i problemi ad essa correlati.
Se pensiamo di poter risolvere la cosa bevendo il caffè DECA (decaffeinato), possiamo mettere da parte ogni speranza: il caffè decaffeinato manterrà intatto il contenuto di sostanze tossiche e probabilmente si aggiungeranno quelle usate per estrarre la caffeina, operazione industriale che non è a costo zero! neanche per la nostra salute.